La Galleria degli affreschi dell'Istituto degli Innocenti ospita affreschi staccati e strappati da chiese, conventi, monasteri e dimore private dell'antico centro di Firenze. Parte dell'immenso patrimonio delle Gallerie fiorentine, essi hanno trovato ormai da decenni sistemazione nell'edificio progettato da Filippo Brunelleschi per accogliere l'infanzia abbandonata. Frammenti ormai privi di contesto e di funzione, spesso di autore incerto, diventano protagonisti di un nuovo racconto, dedicato alla tecnica dell'affresco e alla storia della sua conservazione, nel progetto che l'Istituto degli Innocenti ha sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Storia Archeologia Geografia Arte e Spettacolo (SAGAS) dell'Università di Firenze. Ogni frammento apre infatti uno squarcio su una pagina della storia dell'arte fiorentina fra il Duecento e il Cinquecento, evoca luoghi perduti o dimenticati,  ma al tempo stesso testimonia la sapienza tecnica degli artisti che li hanno realizzati e dei restauratori che, a distanza di secoli, hanno sviluppato le tecniche più sofisticate per conservarli e, in qualche modo, dare loro una nuova funzione e, in definitiva, nuova vita. Opere che hanno vissuto e sono mutate nel tempo, i frammenti della Galleria degli affreschi dell'Istituto degli Innocenti  sono al centro di un progetto di catalogazione diacronico, che affianca alle consuete chiavi di accesso per autore, luogo e soggetto, quelle per restauratore, tecnica di esecuzione e tecnica di restauro.